I FILM CHE VEDREMO ALLA BIENNALE DI VENEZIA 82
Il programma della prossima edizione della Mostra d’arte Cinematografica di Venezia conferma un’alternanza tra ricerca e grandi autori, con la consueta attenzione per il contesto hollywoodiano
di Davide Colli
In controtendenza con i discorsi compiuti sulle precedenti edizioni, Venezia compie alcuni passi indietro rispetto alla sua trasformazione degli ultimi anni. Le durate dei lungometraggi sono mediamente più approcciabili (fa eccezione il Director’s Diary di Aleksandr Sokurov, sopra le cinque ore) e le serie televisive, comunque presenti, vengono presentate anche in forma dimezzata, vedasi il caso di Portobello di Marco Bellocchio, che non replica la formula integrale di Esterno Notte a Cannes e presenta solo i primi due episodi del suo racconto su Enzo Tortora.
Come al solito, la presenza italiana in Concorso è massiccia, ma non ingombrante (cinque film su 21), a cominciare dall’apertura affidata a La Grazia di Paolo Sorrentino, un progetto apparentemente lontano nell’impostazione dai suoi lavori di questo ultimo decennio. La rappresentanza continua con gli habituè Rosi, Marcello, Di Costanzo (promosso in competizione dopo Ariaferma) e, a sorpresa, Franco Maresco con Un film fatto per bene, dalla complicata gestazione. L’assenza (voluta) di After the Hunt di Luca Guadagnino accende ancora di più la curiosità sul thriller a tematica consenso. Non mancano i possibili protagonisti della prossima award season, a cominciare da Jay Kelly di Noah Baumbach, Frankenstein di Guillermo Del Toro (entrambi targati Netflix) e Bugonia di Yorgos Lanthimos.
La parata di star è altrettanto promettente, capitanata da George Clooney, Dwayne Johnson (per l’attesissimo The Smashing Machine), Emma Stone, Julia Roberts, Jacob Elordi, Oscar Isaac, Cate Blanchett, Adam Sandler, Adam Driver e così via. Da segnalare anche i ritorni in attività di autori da molto tempo in silenzio come Gus Van Sant (fuori concorso con Dead Man’s Wire), Jim Jarmush (Father Mother Sister Brother) e il premio Oscar Laszlo Nemes (Orphan). Tra i progetti più interessanti e “nascosti” occhi da puntare su Barrio Triste, il cui regista, Stillz, è la persona dietro i videoclip di artisti di fama mondiale come Bad Bunny, che fa un piccolo cameo.
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