MAGGIO & TANCA – STRONGER TOGETHER
Maggio e Tanca hanno iniziato a collaborare da meno due anni, trovando un equilibrio artistico interessante che ha portato a due EP, ‘Manuale di sopravvivenza per fiati corti’ e ‘I nostri fallimenti’, quest’ultimo con Asian Fake.
di Enrico S. Benincasa
Roberto “Maggio” e Stefano “Tanca” Tancredi continuano la loro collaborazione con I nostri fallimenti, secondo EP uscito lo scorso 22 novembre per Asian Fake. Rapper il primo e producer/ chitarrista il secondo, sono entrambi membri di Klensheet, «un gruppo di amici in cui si fanno cose», come ci ha detto Maggio. Il loro è un sodalizio artistico nato da poco ma molto solido, all’interno del quale troviamo rap e melodia, così come autotune e chitarre distorte (come nella title track dell’EP).
Due EP in pochi mesi: quali sono le differenze principali tra Manuale di sopravvivenza per fiati corti e I nostri fallimenti?
Maggio: Penso che questo secondo EP sia più un po’ più a fuoco, c’è più coscienza di quello che siamo. Diciamo che da Harry Potter 1 siamo passati ad Azkaban, Manuale di sopravvivenza per fiati corti ci è servito per imparare insomma (ride, NdR). I pezzi de I Nostri Fallimenti erano già nati quando è uscito Manuale, abbiamo però avuto la possibilità di registrarli in un contesto più professionale.
Tanca: Questo ci ha aiutato a livello di sound, perché non lo abbiamo concepito un pezzo alla volta come nel caso del primo EP. Lo studio ci è servito a sperimentare, ma l’urgenza non è mancata e sono convinto la terremo per sempre.
Qual è stato il pezzo più difficile da chiudere?
Maggio: Direi Orgoglio. È un testo che avevo scritto ad aprile 2018 senza beat, ci abbiamo messo un po’ a trovare la quadra, poi non era un momento in cui volevo scrivere. Raffreddore e Latte versato sono stati molto veloci, invece.
Tanca: Con Raffreddore è andata così: lo stesso giorno, in due posti diversi, io ho scritto il beat e Roberto la strofa. Li abbiamo messi assieme e funzionava. Con Orgoglio c’è voluto un po’ per farlo suonare. È un testo d’impatto, all’inizio non avevamo capito come strutturare bene il finale, ma poi abbiamo trovato la chiave.
Come nasce invece la title track, I nostri fallimenti?
Tanca: È un suono in cui mi ci ritrovo per i miei trascorsi nelle band, poi anche Roberto ha questi ascolti. Non è stato difficile metterlo su, è nato il giro distorto e abbiamo trovato subito il ritornello. La parte lo-fi è arrivata dopo, ci abbiamo messo la chitarra pulita e ha funzionato.
Come lavorate sul piano della scrittura, sia di testi sia delle parti musicali?
Maggio: Scrivo racconti e poesie almeno dal 2011, per me è stato più complesso imparare a mettere le mie parole su un beat che scriverle su un foglio. Il freestyle mi ha aiutato a farlo. Oggi avrò più di mille idee sul mio Evernote.
Tanca: Da quando suono la chitarra, ho sempre cercato di creare canzoni. Lo faccio per me e per altri, facendomi ispirare anche solo da una parola o da un colore di un testo. Per me la melodia è il punto di partenza.
Quando avete capito che potevate funzionare assieme artisticamente?
Maggio: Non c’è un momento preciso. Ci siamo conosciuti a gennaio 2018, ma abbiamo iniziato a lavorare insieme a Milano dopo le vacanze di quell’anno. Ci siamo detti: «Proviamoci» e, lavorando assieme, abbiamo capito che anche fuori dalla musica erano molte le cose che ci univano.
Come definireste Klensheet?
Maggio: Non so se è una crew vera e propria, mi piace definirla così perché è più facile capirlo per tutti. È senz’altro un gruppo di amici uniti, all’interno del quale si fanno diverse cose, tra cui anche la musica.
Arriverà qualche video da I nostri fallimenti?
Maggio: C’è qualcosa, ne stiamo parlando, ci piace esprimerci e mostrarci attraverso un altro tipo di linguaggio. Ci sono più idee tra cui scegliere.
Vi stimola l’idea di fare un disco?
Tanca: Sì, assolutamente. E poi ci sono tanti pezzi che non sono ancora usciti, che vorrei che fossero già fuori. In particolare uno, ma non è l’unico.
Intervista pubblicata su WU 99 (dicembre 2019 – gennaio 2020). La foto in alto è di Erika Denis e Demetrio Cornacchia, style Martina Frascari, grooming Giada Venturotti; Maggio: gilet HUF, T-shirt Stussy, cinque tasche Levi’s red Tab, sneakers Superga, calze Stance, cappello Carhartt; Tanca: giacca e pantaloni Edwin, T-shirt Boohoo, sneakers New Balance, calze Stance
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