CINQUE DOC DA SCOPRIRE NELLE PIATTAFORME STREAMING
Siamo andati a cercare Cinque documentari da scoprire “nascosti” nelle tante piattaforme streaming presenti sulla rete: se non sapete cosa guardare durante queste feste…
di Davide Colli
Le piattaforme di streaming hanno sezioni dedicate ai documentari che offrono racconti con questo taglio sui più svariati temi e argomenti. Abbiamo fatto qualche ricerca e selezionato cinque documentari da scoprire usciti negli ultimi anni – ma anche negli ultimi mesi – che potrebbero essere sfuggiti ai più. Buona visione!
LE QUATTRO VOLTE (2010, CHILI)
Le quattro volte è l’opera seconda di Michelangelo Frammartino ed è un “esperimento” a cavallo tra la videoarte e lo slow cinema. È una poesia visiva che, all’interno di una bucolica Calabria, racconta per immagini il concetto di matrice pitagorica secondo il quale ogni singola anima vive quattro volte, ognuna in un diverso regno: umano, animale, vegetale o minerale. La fascinazione dell’ideologia dietro l’opera e al contesto spazio-temporale mostrato, insieme allo spiccato gusto per il fiabesco e il soprannaturale che assume la pellicola, rende Le quattro volte un’esperienza imprescindibile e un’appassionata ode nei confronti della natura e delle sue infinite sfaccettature.
SPACE DOGS (2019, MUBI)
Si parte da un incipit ben noto (la figura della cagnolina Laika, primo essere vivente ad aver viaggiato nello spazio), per poi analizzare e riflettere, attraverso gli occhi dei suoi randagi discendenti, la storia della capitale russa e del suo progressivo decadimento ideologico e sociale. Elsa Kramer e Levin Peter decidono di mostrare una realtà più volte messa in luce da un punto di vista inedito, seguendo gli animali a quattro zampe in maniera poco convenzionale, decidendo di non tralasciare i momenti più cruenti e ponendosi nei confronti della materia osservata con algida liricità, il tutto contornato da inquietanti immagini di repertorio. Un’opera estremamente terrificante nel suo distorto realismo.
LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA (PRIME VIDEO, 2019)
Franco Maresco, tra le figure più innovative della storia del cinema italiano, torna a cinque anni di distanza anni da Belluscone – Una Storia Siciliana con la sua ideale prosecuzione, che vede pure la ripresa dell’indimenticabile maschera di Ciccio Mira, organizzatore di concerti neomelodici, come protagonista, accompagnato da ulteriori loschi e bizzarri figuri che popolano tale realtà palermitana. A opporsi a lui come perfetto contraltare la fotografa Letizia Battaglia, vero e proprio simbolo della lotta contro la mafia, con la quale Maresco parallelamente osserva con disgusto la scarsa considerazione che i cittadini possiedono di eroi connazionali come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ancora una volta il regista riesce nel miracoloso intento di suscitare fragorose risate, ma con un amaro in bocca ancora più torbido e insopportabile.
BEASTIE BOYS STORY (APPLE +, 2020)
Una sincera celebrazione firmata da Spike Jonze (l’uomo dietro Essere John Malkovich e Lei) dedicata a uno dei gruppi che ha rivoluzionato, con uno stile sgraziato e tagliente, la scena hip hop degli ultimi quarant’anni. Lo spettacolo segue Michael Diamond e Adam Horovitz (Mike D e AD Rock) anche produttori del film, in un divertito e toccante excursus della loro altalenante carriera, dalla formazione del gruppo agli esordi sul palcoscenico, dalle follie che hanno contraddistinto i loro primi tour fino al raggiungimento di una maggior consapevolezza, che ha però portato un notevole affinamento artistico. Seppur lo sguardo di Jonze sembra farsi da parte, l’intera operazione rimane una piacevolissima visione all’insegna del ritorno nel viale dei nostalgici ricordi nella storia dei Beastie Boys.
DICK JOHNSON È MORTO (2020, NETFLIX)
Reduce di un esorbitante numero di consensi entusiastici durante l’ultima edizione del Sundance Film Festival, questo grazioso lavoro firmato dalla documentarista Kirsten Johnson rappresenta un potente atto di esorcismo nei confronti del terrore primordiale dell’essere umano, ovvero la mortalità e le indecifrabili questioni che la circondano. In un’operazione di natura metacinematografica, la regista rende il padre Dick mattatore assoluto, giocando ad immaginare e a trasformare in girato innumerevoli possibili modi con i quali possa incontrare l’aldilà. Il risultato alterna con estrema naturalezza tonalità leggere e scherzose ad atmosfere maggiormente angoscianti e strazianti, trasformandolo tanto in un film sull’ineluttabilità della morte, la quale aleggia permanentemente nelle menti e nelle vite dei personalità inscenate, quanto un’opera dedicata all’essenzialità e alla missione salvifica del ricordo, che sia della madre, mancata qualche anno prima delle riprese, o del concetto stesso di vivere
Nella foto in alto: foto dal set di ‘Dick Johnson è morto’, courtesy Netflix
Dello stesso autore
Davide Colli
CONTENTS | 18 Novembre 2024
JOEY VALENCE & BRAE AL BIKO MILANO
INTERVIEWS | 16 Settembre 2024
PAVEMENTS – UN’ALTRA VIA
CONTENTS | 12 Settembre 2024
BIENNALE 81 – LA PREMIAZIONE
CONTENTS | 5 Settembre 2024
BIENNALE 81 – QUEER DI LUCA GUADAGNINO
CONTENTS | 2 Settembre 2024
BIENNALE 81 – MARIA DI PABLO LARRAIN