VENEZIA 78° – PEDRO ALMODOVAR, MADRES PARALELAS
Madres Paralelas di Pedro Almodorvar inaugura la 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia con una storia di maternità congiunte, compresa quella del personaggio della sua musa Penelope Cruz
di Davide Colli
Lo stupore suscitato dalla visione di Madres Paralelas nasce da un sostanziale cambio di focus da parte di Almodovar. Gli alter ego del regista vengono messi da parte (Dolor y Gloria faceva di questo sdoppiamento la colonna portante dell’intera opera) per approfondire discorsi maggiormente universali. La storia di due donne di età ed estrazione sociale differenti confinate nella stessa stanza di ambulatorio, entrambe in gravidanza, si intreccia con la volontà di preservare il ricordo degli antenati, finendo di combattere le loro guerre del passato al giorno d’oggi.
Non sempre Almodovar riesce perfettamente a integrare il racconto privato delle due protagoniste (Penelope Cruz e Milena Smit, che già il primo giorno di festival si prenotano un posto nella conversazione Coppa Volpi femminile) con quello di ordine generale della salvaguardia dell memoria dei soprusi subiti dai parenti lontani. Tale all’apparenza sottotrama emerge a singhiozzi nei momenti più inaspettati, interrompendo la creazione di un legame tra due donne consumate da due volti della Spagna completamente differenti: quello burrascoso e libertino dell’infanzia di Janis (Penelope Cruz) e quello attuale e ipocritamente pudico di Ana (Milena Smit).
La base di Madres Paralelas consiste proprio in una continua e ininterrotta connessione tra presente e passato, che Almodovar auspica al suo paese natale in quanto unico modo per guarirne le cicatrici ancora esposte. La confezione attorno a questo lodevole messaggio riprende i topoi del cinema dell’autore a cui pubblico e critica è ormai affezionato (esasperazione recitativa, musica incalzante e in crescendo nei climax del dramma e la volontaria autorironia dell’intero cannovaccio), ma sempre con l’obiettivo di raccontare questa volta non più un singolo o una comunità, ma un’umanità intera.
In questo modo, Madres Paralelas prende forma come un film sull’importanza del mantenimento del proprio genealogico: implementare sempre nuovi rami è essenziale quanto curarsi delle radici.
Nella foto in alto: Penelope Cruz e Milena Smit
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