KLEN SHEET – L’ESPERIMENTO
Poliedrici e difficilmente incasellabili, sono tornati con un singolo, Sei con me, che mette in luce il loro singolare modo di rapportarsi con la materia musica. Il 2022 è appena iniziato e, come ci hanno detto, sarà il loro anno più prolifico
di Enrico S. Benincasa
I Klen Sheet sono maggio, Ngawa, Tanca, Giumo, Goldreick, Ratematica, Monoryth e P Lo Bro. Sono tornati con Sei con me, un singolo che arriva a distanza di circa due anni da Klentape Vol. 0, un mixtape uscito durante la pandemia, e a uno da Lala Gang, altro singolo uscito ad agosto del 2021. Scrivono, cantano, rappano, suonano e producono, ma tra di loro c’è anche chi sa mettere le mani sulle parti visive. Sono un collettivo non facile da incasellare e lo si capisce ascoltando i primi secondi delle loro produzioni. Ancora di più se lo si fa dal vivo: la prima occasione con due di loro – Tanca e Giumo – sarà a Bologna, il 31 marzo al Freak Out, per un dj set.
Non è facile riuscire a descrivervi, forse in Italia siete la crew – o meglio, l’ensemble creativo – che sfugge più degli altri a etichette e categorizzazioni. Proviamo a forzare un po’ la mano e a chiederlo a voi: che cos’è Klen Sheet?
Autodefinirsi è ancora più difficile che definire gli altri. Siamo una creatura multiforme che si esprime in tutti i modi e attraverso tutti i canali che una persona potrebbe immaginare. Incarniamo valori, skill, sofferenze, mood e deficit che sintetizzano bene diverse sfaccettature di diverse generazioni. Rate (Ratematica, NdR) dice che siamo un imprevedibile esperimento da laboratorio. Probabilmente è la definizione più giusta per noi.
Sicuramente siete una realtà che è in grado di realizzare un prodotto musicale dall’inizio alla fine: liriche, produzioni, ma anche artwork, foto e video. Quanto è importante per voi avere il controllo creativo di quello che fate?
Fondamentale. è la nostra creatura. Unendo le forze riusciamo a coprire (quasi) tutti i ruoli richiesti per chiudere un progetto dalla A alla Z, quindi siamo autosufficienti. Seguire tutti i passaggi della “macchina”, concetto che ci fa un po’ paura ma che col tempo stiamo imparando ad “addomesticare”, è necessario per sentirci davvero padroni di quello che facciamo e di come arriva a chi ci ascolta.
Sei con me nasce durante un periodo che avete trascorso in Puglia: stare tutti assieme nello stesso posto è un po’ un evento o riuscite a farlo con regolarità?
Ci piacerebbe fosse la norma, ma tuttora è un po’ un evento. Alcuni di noi vivono sotto lo stesso tetto, quindi in qualsiasi momento della giornata sai che almeno due-tre di noi stanno facendo qualcosa insieme. Ma vederci tutti e sette, nono- stante si viva nella stessa città, è ancora complicato. Per ora ci facciamo andar bene sentirci al telefono quotidianamente ed essere insieme fisicamente nei momenti cruciali: i live, le release e quando dobbiamo prendere decisioni importanti. Ogni anno cerchiamo di ritagliarci un paio di settimane in cui letteralmente conviviamo. Sono i periodi (magici) in cui scriviamo, produciamo e litighiamo di più.
Quanto è stato divertente da 1 a 10 realizzare il video di Sei con me? Ci raccontate qualche aneddoto delle riprese o non sono raccontabili?
È stato folle e caotico. Solo per trovare tutti i props, vestiti e il tavolo ci abbiamo messo due mesi. Rate, che nel videoclip è “la mamma”, si è trasformato in una donna, abbiamo infilato dentro a quegli spaghetti qualsiasi arto o protuberanza simile che avessimo in corpo, Giumo, che nel videoclip è “la bimba”, continuava a specchiarsi e dire che si voleva sposare. Dieci ore di delirio e piacere.
Klentape Vol. 0 è il vostro primo mixtape uscito durante la pandemia. Un lavoro difficile da realizzare, condizionato dal dover stare lontani. Ne è uscito comunque un lavoro molto sincero, figlio dello stream of conscioussness di quel periodo. A distanza di quasi due anni come suona questo disco?
Ci siamo tutti affezionati, ma ognuno ha coltivato sentimenti diversi rispetto a quel progetto. C’è chi lo reputa una perla perché siamo stati produttivi e “vicini” come mai prima. C’è chi lo reputa troppo grezzo e non abbastanza rappresentativo di quello che possiamo fare. C’è chi lo ha vissuto come un battesimo di fuoco perché è stato il progetto in cui ha rappato per la prima volta in assoluto. Di sicuro è stato un banco di prova fondamentale, che ci ha fatto capire per la prima volta cosa significhi davvero lavorare insieme. Crediamo che abbia un’anima visceral- mente Klen, per cui vale la pena farsi il viaggio.
Quanto manca al Vol.1? O preferireste fare uscire qualcosa di più “ufficiale” come Klen Sheet?
Il Vol. 1 sarà un progetto ufficiale. Vediamo il mixtape come il modo ideale per esprimerci i e non come un “progetto di anticipazione” di qualcosa di più ufficiale. Anche perché ormai oggi i mixtape sono dei dischi spesso più fichi dei dischi, proprio perché hanno un’energia, un’istintività e un suono che li rende potentissimi e interessanti, soprattutto per i collettivi. Non sappiamo dire ancora quanto manca, al momento vogliamo sfornare dei singoli per regalare pezzi di noi nelle giuste dosi, finché sia chi ascolta la nostra roba sia noi saremo pronti.
Per quanto riguarda i progetti dei singoli membri, cosa succede in questo 2022? Avete già programmato alcune uscite?
Succede un delirio. Di sicuro sarà il nostro anno più prolifico, perché siamo settati bene e abbiamo piani molto più concreti e realizzabili degli anni precedenti. Ogni singolo membro sfornerà musica e/o progetti nuovi, nessuno escluso.
Articolo pubblicato su WU 112 (febbraio – marzo 2022)
Klen Sheet su IG
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