SALÒ – MAI UGUALI
Manca poco all’uscita del primo disco dei Salò, in programma a settembre. La loro estate è però dedicata alle live performance, come quella che faranno a Ortigia il prossimo 30 luglio
di Enrico S. Benincasa
Salò è un progetto musicale che vede coinvolti Toni Cutrone/Mai Mai Mai, Giacomo Mancini, Stefano Di Trapani, Cosimo Damiano ed Emiliano Maggi. Musicale è però un termine che non esprime al 100% quello che sono i Salò, una creatura che sa essere camaleontica a seconda delle situazioni in cui si esibisce. Le loro performance non sono mai uguali l’una all’altra, il trait d’union è la capacità di veicolare l’immaginario al quale si sono legati – una Roma decadente, popolata da reietti di diversa natura, che si manifesta a livello onirico e non in un preciso punto dell’arco temporale – e che prenderà forma anche in un disco in uscita a settembre. Nel frattempo, però, ci sono i live estivi, tra cui quello in programma a Ortigia Sound System il prossimo 30 luglio. Per il quale, ovviamente, i Salò stanno preparando qualcosa di inedito.
È un periodo importante per i Salò: avete suonato a Terraforma, lo farete presto a Ortigia Sound System e c’è un disco in uscita, il vostro album di debutto…
Sì, ci sono tante cose che ci stanno tenendo impegnati. Abbiamo suonato a Terraforma, ma per loro non è la prima volta, avevamo già fatto una performance in occasione dell’apertura della Biennale che aveva visto coinvolta anche Kubroraum, l’etichetta che pubblicherà il nostro disco. L’uscita è prevista a settembre, sarà un doppio vinile e il primo singolo è Malizia, che potete già ascoltare. Sarà la prima uscita di questa etichetta: è un brand conosciuto in ambito moda e eyewear, ma è curato da persone innamorate della musica che hanno deciso di fondare un’etichetta e questa sarà la prima uscita. Sono veramente degli appassionati, fanno sound residency, installazioni sonore e tante altre cose, ma questo sarà un veicolo con cui cercheranno di espandere la loro attività in ambito culturale a 360 gradi.
Quanto tempo ci avete messo per realizzare questo album?
Non poco. Siamo nati subito come progetto prima della pandemia, cosa che ci ha un po’ bloccato ma anche spinto a trovare mezzi alternativi per farlo vivere, dallo streaming a vere e proprie performance in strada. In questi anni abbiamo sempre registrato e sapevamo che, con un disco, l’obiettivo sarebbe stato quello di far rientrare il nostro immaginario in un contesto solo audio, cosa non facile perché c’è molto di visivo in quello che facciamo. La performance, infatti, per noi è sempre la parte centrale. Abbiamo lavorato molto sulla grafica, sulle copertina, sui testi, cercando quasi di dare vita a una sorta di colonna sonora di un film che non c’è. Il disco dovrebbe contenere 13 brani, ma ci sono un po’ di interlude. Diciamo che sarà un’oretta di musica.
Il vostro è un immaginario molto particolare, che è difficile da fissare nel tempo e nello spazio…
Sì, ci muoviamo in una Roma oscura, tra briganti, eretici e streghe, un contesto popolato anche da un’inquisizione che cerca di fare piazza pulita degli outsider, che alle volte sono i portatori della verità più dura. I Salò non sono altro che dei reietti che prendono voce in questo ambiente. Volendo si possono trovare dei riferimenti all’oggi, però il nostro è un immaginario più artistico che politico, che cerchiamo di ricreare in un’atmosfera onirica e non fissata in un particolare tempo o spazio. Questa è la cosa che più ci affascina.
Come dicevamo la pandemia vi ha rallentato, ma Salò è un progetto musicale nato con basi solide.
Siamo tutte persone che suonano da tantissimo e che hanno le idee chiare, anche se siamo diversi come percorsi e come influenze. Non sapevamo all’inizio cosa sarebbe uscito, ma pensavamo potesse venire qualcosa di bello. C’era proprio il desiderio di suonare assieme. Salò è nato molto di cuore e di stomaco, è un progetto se vogliamo fisico. Avevamo delle idee, un immaginario di riferimento, ma c’erano tanti punti interrogativi come è normale che sia, soprattutto se pensiamo a come il Covid ci ha distanziato nelle prime fasi.
Quanto conta il luogo per le performance dei Salò?
Il luogo è una grande fonte di ispirazione. Possiamo dire di aver sempre suonato in situazioni atipiche. Praticamente mai su un palco classico, ci adattiamo a quello che succede. Le nostre performance sono fluide: alle volte siamo in cinque, altre possiamo essere in sette, abbiamo fatto cose elettroniche e altre molto acustiche, altre ancora profondamente legate al movimento del corpo. Abbiamo fatto performance in spiaggia, così come in un bosco. Tutto è costruito attorno allo spazio, stando nel crocevia tra performance, musica e teatro. Con l’uscita del disco potremmo decidere di fare dei live diversi, con il disco come centro focale, ma non è detto che sarà così.
Avete preparato qualcosa di particolare per Ortigia?
Faremo qualcosa di decisamente particolare… Diciamo che sarà un palco, se così lo vogliamo chiamare, inusuale.
E dove potremo trovarvi questa estate, oltre che a Ortigia?
Suoneremo al Mystica Festival e al Frac, in un’abbazia benedettina. Poi potete incontrarci sempre anche a Roma, in via Panico, al Baronato Quattro Bellezze. Ci trovate sempre lì, tutti i martedì, da soli o con ospiti. Abbiamo iniziato con questo appuntamento lo scorso Halloween e siamo andati avanti fino a giugno, dopo una pausa estiva riprenderemo con questa che oramai, per i Salò, è una consuetudine.
Nella foto in alto: Salò, foto di Alma Libera
ORTIGIA (SR)
Il 30 luglio a Ortigia Sound System
Orario: da def.
ingresso giornata singola: euro 38
info
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