COTOPAXI – SULLA STRADA GIUSTA
Dal 2014 approccia il mondo outdoor con originalità e mettendo al centro la sostenibilità a 360 gradi. Davis Smith, fondatore e chairman, ci racconta il percorso che ha in mente da qui ai prossimi anni
di Enrico S. Benincasa
Il nome di un vulcano ecuadoriano, un lama come simbolo: così si è presentata al mondo outdoor Cotopaxi, brand americano specializzato in questo settore. Fondato da Davis Smith quasi dieci anni fa, ha saputo distinguersi per aver aggiunto un po’ di “colore” nei suoi prodotti e per averli sempre concepiti come sostenibili in tutti i sensi. A Cotopaxi, però, sanno bene che nel percorso che si sono scelti c’è sempre possibilità di migliorarsi, che sia dal punto di vista prettamente ambientale o in quello più legato alle condizioni dei lavoratori. È proprio il suo chairman, Davis Smith, a spiegarci qui cosa hanno in testa per proseguire sulla “strada giusta” nei prossimi anni.
Quali sono stati i più importanti risultati che avete ottenuto in termini di sostenibilità negli ultimi cinque anni?
La sostenibilità è qualcosa che fa parte di Cotopaxi da sempre ed è parte del suo DNA. Abbiamo sempre cercato di lavorare in modo da minimizzare gli sprechi di materiale senza compromettere la funzionalità di prodotti di cui ci fosse realmente bisogno e che avessero un ritorno tangibile per la società. Questo approccio olistico, considerato l’impatto sociale della sostenibilità, è per noi il più grande risultato. In termini più pratici, misuriamo le nostre emissioni utilizzando il Greenhouse Gas Protocol e abbiamo ridotto o compensato in modo responsabile tutte le nostre emissioni dal 2020. Continueremo a impegnarci seriamente nelle nostre strategie di riduzione e circolarità.
La sostenibilità, uno dei vostri pilastri, spesso è intesa solo dal punto di vista ambientale, ma comprende anche altri aspetti, come per esempio le condizioni dei lavoratori. Quanto è importante per voi abbracciare questo aspetto nella sua versione più “completa”?
Considerare la dimensione umana della sostenibilità è fondamentale. Il 97% delle nostre emissioni si verifica all’interno della nostra catena di fornitura, quindi sono qui i maggiori rischi che poniamo come azienda nei confronti della società. Le aziende devono fare di più per proteggere il benessere dei propri lavoratori e consentire una transizione equa verso le zero emissioni. Lo stiamo facendo in diversi modi. Il nostro obiettivo è che il 100% delle nostre fabbriche di taglio e cucito paghi un salario dignitoso entro il 2025. Attualmente siamo al 92%, quindi sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo. Stiamo inoltre aiutando i nostri fornitori a ottenere la certificazione del commercio equo e solidale.
Cotopaxi si è imposta inoltre l’obiettivo di introdurre le tre “R” – riuso, riciclo e materiali responsabili – in ogni prodotto entro il 2025. Quanto siete lontani dall’obiettivo?
Siamo molto vicini al raggiungimento di questo obiettivo e comunque in corsa per farlo entro la data prefissata. Stiamo ora cercando di implementare urgentemente una strategia di circolarità più ampia che consenta una transizione dai materiali sintetici, dalla produzione non rinnovabile e dai sistemi lineari. Quest’anno abbiamo rilanciato un programma più importante di riparazione, cura e rivendita e stiamo anche lavorando per aiutare i nostri clienti a riciclare e rinnovare in modo responsabile i loro rifiuti tessili.
Le famiglie di prodotti Del Dia e Teca sono letteralmente composte da pezzi unici, per lo più realizzati con scarti di produzione. Inizialmente, quale è stato il feedback che avete ricevuto quando avete lanciato questa idea sul mercato?
Tutti pensavano che fossimo pazzi, perché il colore è ancora visto come rischioso in questo settore. Storicamente l’industria dell’outdoor ha utilizzato colori piuttosto scuri e tenui. Cotopaxi voleva che la vita all’aria aperta fosse più invitante. Volevamo fare la nostra parte per ridurre i rifiuti tessili invitando allo stesso tempo ogni persona a vivere la propria vita a contatto con la natura!
Un brand con un forte legame con l’outdoor oggi non può non essere fortemente rispettoso dell’ambiente. Qual è il vostro approccio in questo senso?
Ci impegniamo fortemente per quanto riguarda iniziative che consentono la giustizia e il miglioramento ambientale. Negli ultimi anni, per esempio, abbiamo investito in programmi che ampliano le alternative solari all’interno delle comunità indigene. Abbiamo anche contribuito a finanziare la transizione di uno dei nostri fornitori verso l’energia rinnovabile, che consideriamo una giustizia ambientale, non solo una riduzione.
C’è qualche iniziativa o prodotto che lancerete a breve di cui vorresti parlarci?
Abbiamo alcune iniziative e prodotti interessanti in uscita che si concentrano sulla circolarità. Presto potremo svelarvi tutto!
Articolo pubblicato su WU 123 (dicembre 2023)
Dello stesso autore
Enrico S. Benincasa
INTERVIEWS | 31 Ottobre 2024
VAN ORTON – TRUE COLORS
INTERVIEWS | 24 Ottobre 2024
EDONICO – COINCIDENZE
INTERVIEWS | 10 Luglio 2024
PLUG-MI – ESSERE REAL
CONTENTS | 27 Giugno 2024
FOR EVERYONE
INTERVIEWS | 10 Giugno 2024
I MIEI MIGLIORI COMPLIMENTI – CON I NOSTRI TEMPI