SANTAMAREA – SPLENDERE
Stefano, Francesco, Michele e Noemi sono tre fratelli di sangue − e una sorella di adozione − che hanno dato vita a un progetto che richiama la forza del mare delle coste carinesi, vicino Palermo, loro luogo d’origine
di Dario Buzzacchi
Stefano, Francesco, Michele e Noemi sono i Santamarea. Tre fratelli di sangue − e una sorella di adozione − per un progetto che richiama la forza del mare delle coste carinesi, vicino Palermo, loro luogo d’origine. Con la vittoria a Musicultura 2023, la band ha iniziato un percorso che li ha portati sul palco di Line Up!, la sezione del Romaeuropa Festival dedicata ai nuovi talenti del pop, dell’avant pop e del cantautorato italiano. In attesa di ascoltare il loro tanto atteso album d’esordio, questo è quello che ci hanno raccontato.
Cominciamo dal vostro ultimo brano, Splendere, che ha una bella storia dietro la sua origine. Ce la raccontate?
Splendere è arrivata mentre lavoravamo al brano Acqua Bagnami durante una bollente estate. Mentre camminavamo tra i vicoli di Palermo per andare in studio ci siamo imbattuti in una piccola libreria e, fra tutti i volumi, ci ha colpito una raccolta di poeti arabi siciliani. Le loro parole erano vivide, preziose. E risuonavano perfettamente con una situazione emotiva che stavamo vivendo in quel periodo. Dalla loro ispirazione è nato il brano, le cui sonorità ci hanno permesso di giocare e sperimentare tracciando alcuni elementi del nostro stile.
La Sicilia ha un’influenza importante sul vostro sound.
Crescere in una realtà così ricca di stimoli sonori e visivi sempre nuovi e piena di influenze artistiche lontane e diverse ci ha permesso di assorbire tutto questo e a un certo punto di restituirlo inconsciamente nella musica che facciamo. La zona in cui viviamo è piena di contraddizioni, chiese barocche e palazzi abbandonati invasi dalle piante, villini liberty e edifici grigi in cemento. Con la nostra musica cerchiamo spesso di restituire un simile contrasto tra suoni dolci e altri più aspri, così come nei testi ricerchiamo spesso qualcosa di fortemente visivo.
Avete in cantiere il vostro album d’esordio: qualche anticipazione?
Abbiamo deciso di affrontare questo lavoro lasciandoci stupire da quello che verrà fuori spontaneamente; vogliamo essere fedeli all’elemento dell’acqua, che è praticamente inscritto nel nostro stesso nome. Sicuramente il nostro stile sta cambiando e si sta evolvendo con noi, anche se alcuni elementi imprescindibili resteranno. L’acqua avrà un ruolo importante e alcuni dei brani che ne faranno parte potrete già sentirli al Romaeuropa.
Una delle vostre caratteristiche distintive è la teatralità. Come incorporate questa dimensione nei vostri spettacoli dal vivo?
Probabilmente quello che cerchiamo di creare è un momento precedente a quello della teatralità che potremmo definire “pre-teatrale”, ovvero il momento in cui, ancora prima dei costumi e delle scenografie, si entra all’interno di una bolla dove il mondo resta fuori e tramite la musica cerchiamo di esorcizzare le ansie e le paure in modo collettivo. Per noi la musica è questo, ed è molto importante con i nostri live restituire questa atmosfera.
Cosa ascoltano i Santamarea?
Siamo grandi appassionati della scena musicale internazionale: in questo momento stiamo ascoltando molto le Last Dinner Party, Florence and The Machine, i Fontaines D.C., le Cocorosie, Aurora, i Royel Otis, Suki Waterhouse. Carmen Consoli, poi, per noi è un’icona e un riferimento senza tempo.
Avete collaborato con Etro per la Milano Fashion Week. Com’è stato adattare la vostra musica per un contesto così diverso dal solito?
Sicuramente è stato un lavoro appagante. Era la prima volta che componevamo una intera colonna sonora, ed è stata anche l’occasione per lavorare al nostro secondo singolo. Poi confrontarsi con il direttore creativo di Etro, Marco De Vincenzo, è stato davvero stimolante: durante le nostre conversazioni condividevamo suggestioni e idee che erano sempre in assoluta consonanza. Questo ci ha permesso di ispirarci a vicenda dando vita a un’esperienza coerente ed emozionante. Per noi la moda, e in generale gli abiti, sono una parte importante dell’espressione artistica, perché, proprio come in teatro, ti proiettano all’interno di un mondo, di un’atmosfera che può condizionare il modo in cui la musica viene percepita.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Sicuramente ci lanceremo a capofitto nella lavorazione dell’album. Sarà un periodo creativamente intenso perché vogliamo davvero creare qualcosa di speciale e che possa raccogliere il meglio. Di quello che possiamo dare e di quello che vogliamo dire. Lo studio del nostro produttore, nascosto tra i vicoli di Palermo, diventerà la nostra casa per i prossimi mesi.
Nella foto in alto: Santamarea, foto di Manuela Di Pisa
Quest’intervista è stata pubblicata su WU 127 (settembre 2024)
Dello stesso autore
Dario Buzzacchi
INTERVIEWS | 3 Ottobre 2024
COCA PUMA – PANORAMA OLIVIA
EVENTS | 14 Giugno 2024
“NEBULA” A VIDEOCITTÀ
INTERVIEWS | 7 Giugno 2024
ZENGXRL – STORIA, CONTESTO E SENTIMENTO
EVENTS | 23 Maggio 2024
LINECHECK WARM UP A BASE
EVENTS | 16 Maggio 2024
“TWIN COLOR” ALLA SONOSFERA