AMORE ALL’ENNESIMA POTENZA
All’interno del poliamore le relazioni possono essere a due, a tre, a quattro… e i soli limiti sono la capacità di amare e la trasparenza verso i partner coinvolti. Diversi da coppie aperte e scambi di coppia, questi rapporti propongono nuovi modelli di relazione, dove la gelosia è (quasi) bandita
di Elisa Zanetti
Francesco per lungo tempo ha pensato di essere un traditore seriale, perché proprio non riusciva a essere fedele alle sue compagne. Tiziana passava da una storia all’altra ogni volta che si innamorava di una nuova persona, senza capire perché pur essendo felice per il suo nuovo amore, continuava a soffrire per quello perduto. Claudio ha preferito restare a lungo solo piuttosto che imporsi legami lontani dal suo sentire. Dorian, transessuale, da piccola diceva a sua madre che se si fosse innamorata di più uomini li avrebbe sposati tutti.
Poliamore è la capacità di una persona di amare più persone alla volta e di intrattenere relazioni oneste con diversi partner contemporaneamente. Ed è proprio questa la risposta che tutti loro hanno cercato e trovato a un certo punto della propria vita. “Trovato”, perché – almeno in Italia – quello del poliamore è un tema recente, di cui non sempre si sente parlare nei giusti termini. «Ricordo che un giorno mi stavo confidando con un amico americano, dove questa cultura ha preso piede molto più rapidamente che in Italia, e mi ha detto: “Potresti essere poliamorosa”, ho risposto: “Poli che?”. Da allora ho cominciato a vivere sorridendo molto più spesso» racconta Tiziana, 38 anni, agente d’affari in mediazione.
Alle volte confuso con concetti quali lo scambio di coppia e la coppia aperta, il poliamore si distingue da questi in primo luogo per l’assenza di vincoli e per la possibilità di potersi innamorare delle persone con le quali si intrattengono relazioni. Tutte queste tipologie di rapporto coinvolgono più soggetti, ma con significative differenze. Nello scambio di coppia due partner hanno di comune accordo rapporti sessuali con i membri di un’altra coppia, nello stesso momento, senza però condividere con questi una relazione al di fuori dell’amplesso, mentre nella coppia aperta i rapporti non per forza sono limitati alla dinamica del gioco sessuale, ma non necessariamente coinvolgono entrambi i partner della coppia e non necessariamente contemplano una relazione affettiva con i nuovi compagni.
«Il poliamore è la definizione di una persona capace di amare più persone e non di una relazione – racconta Francesco, chef 56enne che ha scoperto la sua natura dopo 24 anni trascorsi in due storie importanti, monogame e per questo in parte complicate, e che ora condivide il suo percorso con una compagna poliamorosa – Potresti essere single, non stare amando in un determinato momento, ma ti ritieni comunque capace di farlo». Per Claudio, 49 anni, consulente informatico, si tratta di un modo di essere, non lo si sceglie e soprattutto non riguarda quasi per niente il sesso: «Il mondo “poli” non gira attorno al numero di persone che si portano a letto, ma attorno a quello che provi per le persone con le quali ti relazioni e costruisci qualcosa di importante. E questo riguarda tutto: da come condividi il tempo, gli spazi, le cose in casa, gli interessi e, sì, anche il sesso, ma fra le mille altre cose».
La scelta di condividere la propria vita con più persone non sempre risulta di facile comprensione e al momento non esiste una legislazione in grado di normare rapporti al di fuori della coppia. «Siamo figli di una società etero/cisessuale/monogamo normata. Dobbiamo abituarci a pensare che ci sono infiniti modi di essere e questo non vale solo per la sessualità» commenta Dorian, 21 anni, studente. Ma come funziona un rapporto all’interno di una relazione poliamorosa? Dipende: sono tante le “configurazioni” possibili: più persone possono scegliere di vivere insieme o di condividere una relazione, oppure i membri di una coppia possono avere relazioni sentimentali con più partner, che non per forza condividono e che a loro volta possono avere altri legami.
Non occorre che tutti gli appartenenti a una relazione poli abbiano rapporti sessuali con tutti i componenti della stessa, ciò che conta è che all’interno della cosiddetta poly family tutti si relazionino agli altri con rispetto e trasparenza. E la gelosia? «Non tutte le persone poliamorose ne sono immuni: a me è capitato di provarla – racconta Tiziana – è un’emozione che può essere gestita con buone pratiche ma, soprattutto, evitando di incolpare terze persone di avercela fatta provare. Quando la provo mi analizzo e poi mi confronto facendo leva su dialogo e trasparenza, colonne portanti delle relazioni poliamorose». Per i poliamorosi il benessere dell’altro è così importante da contemplare la compersione, un’emozione positiva e forte che travolge il soggetto nel momento in cui il partner è felice, per esempio perché intraprende una nuova relazione. Un amore al quadrato, al cubo, all’ennesima potenza o per dirlo con la cantante Gianna Nannini, dichiaratasi pansessuale: «Amore gigante non promettermi niente, parti, torna, resta, fai che sia felice sola mentre».
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