NABLA & ZIBE – CORTOCIRCUITI VISIVI
Mondi Sommersi è l’opera con cui Nabla & Zibe hanno celebrato il World Oceans Day insieme a Worldrise e North Sails. Una riflessione visiva su un’ipotetica timeline futura che, per il bene di tutti, dobbiamo fare in modo di evitare
di Enrico S. Benincasa
Appena fuori dalla stazione ferroviaria di Rogoredo, al confine sud est di Milano, un muro solitamente spoglio colpisce ora l’attenzione dei passanti e della gente del quartiere. Su quel muro di via Russoli Nabla & Zibe hanno realizzato Mondi Sommersi, un’opera che fa parte del progetto Oceano e Clima della Onlus Worldrise e che è stata svelata lo scorso 8 giugno, il World Oceans Day. Valeria e Lionel, coppia artistica e nella vita, hanno dato vita a questo artwork mischiando elementi della terra e del mare in un contesto che, per nostra fortuna, non si è ancora verificato. I due artisti hanno anche disegnato un pezzo che decora una T-shirt in limited edition di North Sails. In vendita per tutto il mese di giugno, il 30% del ricavato delle vendite di questo capo andrà al progetto 30×30 di Worldrise.
Come siete diventati Nabla & Zibe?
Nabla: Abbiamo due storie artistiche diverse. Io vengo dal mondo dell’illustrazione e della grafica, mentre Lionel da quello dai graffiti e della street art.
Zibe: Ho iniziato nel 1994 con i graffiti come autodidatta. Dal 2000 circa ho iniziato la mia evoluzione, diventando più figurativo (se avete visto in giro la faccia di Arnold, è opera sua, NdR). Nel tempo io e Valeria ci siamo avvicinati, professionalmente e nella vita, e dal 2013 abbiamo unito i nostri due approcci.
Avete dovuto avvicinare i vostri stili per poter lavorare insieme?
Z: A livello stilistico abbiamo dovuto trovare dei compromessi: l’obiettivo era conservare il mio background e unirlo al lavoro di Valeria. Il brainstorming iniziale ci ha permesso di mantenere una chiave stilistica che ci convinceva, ma non abbiamo mai chiuso le porte alle novità. Prediligiamo il lavoro degli stencil e l’uso degli spray, ma siamo sempre pronti a sperimentare.
C’è spazio per l’improvvisazione nei vostri lavori?
Z: C’è senz’altro molta fluidità e capacità di adattamento. Per esempio Mondi Sommersi, il progetto per Worldrise, inizialmente doveva essere un quadrato, ma il muro non si prestava a questa forma. Abbiamo quindi deciso per una forma tonda e l’idea dell’oblo è venuta dopo.
Ci raccontate un po’ Mondi Sommersi e la sua realizzazione?
N: Mondi Sommersi è una visione surreale di un ipotetico futuro, in cui gli oceani e i mari innalzandosi si troveranno a convivere con fiori e le piante. A livello di progettazione è stato uno dei lavori più complessi che abbiamo mai realizzato, ha tanti dettagli senza una ripetizione lineare. Diciamo che per ogni elemento ci abbiamo messo una giornata di lavoro.
Qual è stato il presupposto o la riflessione da cui è partita questa idea?
N: In questo caso specifico tutto è partito dal lato visivo, poi si è delineato in concept. In altri casi, però, ci è capitato spesso di dover fare tanta ricerca per arrivare a un concetto da sviluppare.
Z: Alla fine, davanti a una nostra opera, desideriamo che tutti si facciano la propria idea, siamo quindi volutamente poco “didascalici”. Per intenderci, siamo abbastanza sicuri che, davanti a un’opera come Mondi Sommersi, vedere i pesci insieme ai papaveri dovrebbe far sorgere a tutti qualche domanda.
La salvaguardia degli oceani e la sostenibilità sono temi che vi interessano e che fanno parte del vostro vissuto anche professionale?
Z: Per noi sono cose importanti, siamo genitori e ci sentiamo responsabili per tutto ciò che riguarda il nostro impatto sull’ambiente. Nel nostro lavoro cerchiamo di ridurre al minimo l’impatto: carta e plastica sono materiali adatti a creare stencil, che però spesso sono “monouso”. Per i moduli che abbiamo utilizzato per Mondi Sommersi a Rogoredo abbiamo scelto la plastica riciclata e proveremo comunque a pulirli per riutilizzarli. In generale, nel nostro lavoro è molto complesso definire quali siano le scelte più sostenibili. Per esempio la bomboletta spray, spesso “condannata”, è comunque un oggetto totalmente riciclabile.
Oltre a Mondi Sommersi, per il World Oceans Day, avete realizzato anche un altro artwork in collaborazione con North Sails dedicato alle specie marine in via di estinzione…
N: È un lavoro fatto insieme a North Sails, che ci ha selezionato per questo progetto. L’artwork è stato esposto nello store del brand in San Babila ed è anche su una T-shirt in limited edition, in vendita per tutto il mese di giugno. Il 30% del ricavato delle vendite sarà donato al progetto 30×30 di Worldrise.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Z: Lavoriamo spesso con tante “finestre aperte” contemporaneamente, ma abbiamo l’idea di continuare a creare altre opere con “cortocircuiti visivi”. Stiamo pensando a un pezzo in cui, per esempio, i coralli marini incontrano in un bosco volatili, funghi e licheni. È un progetto che vorremmo spingere anche verso l’interior design, sfruttando questa sua modalità “pattern”. Ce ne sarà poi un terzo, più psichedelico, legato sempre a una natura meno conosciuta e alla sua narrazione: quella delle pian- te lisergiche, velenose e delle mitologie a esse legate.
Nella foto in alto: Nabla & Zibe
Nabla & Zibe su IG
Intervista pubblicata su WU 108 (giugno-luglio 2021)
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