12H, LA PLAYLIST DEL 23 SETTEMBRE
12H è una playlist con i pezzi più interessanti usciti negli ultimi giorni, perché ci sono sempre nuove e belle canzoni da ascoltare
di Carlotta Sisti
Poche cose ci meritiamo di più, dopo un’estate di grandi sforzi (per reggere l’onda d’urto della ressa sul lungomare senza mascherina, per il volo in aereo dopo un anno e mezzo con la mascherina, per l’entrata a gamba tesa dei poppit nelle nostre vite, per non alzarsi dalla sedia durante il live dei The comet is coming) e un eccesso stordente di imprese sportive, del ritorno inoffensivo di X Factor. Ci si fa andare bene anche la peggiore giuria di sempre, che è pur sempre settembre, e cioè il mese delle aspettative infrante. Quello che, invece, è giusto non farsi andar bene, anzi, quello che merita l’alzata di scudi, è Ludovico Tersigni e la sua prestanza, il suo farci vedere che sa fare tutto, come se non bastasse, a 26 anni, essere in grado di fare l’attore ma anche di prendere il posto di Cattelan. Non s’accontenta, perché d’altronde è un Ludovico e quello è il nome di chi si vuol prendere tutto il repertorio delle cose da ultra fighi, e ci fa vedere che va in skate, che fa surf, che suona il basso, che, lo dice a Hell Raton in una smania incontenibile di schiacciare il nostro ego nelle pieghe del divano, fa arrampicata, e chissà cos’altro scopriremo i prossimi giovedì. Stai calmo, Tersigni, nessuno gliel’ha detto? Non far sentire gli spettatori delle povere nullità con le giunture dolenti e l’emicrania da cambio stagione, nessuno gliel’ha suggerito? Devi fargli credere che sei una persona normale, che si annoia e fa binge watching, perché da casa devono sentirsi amati e rassicurati, nessuno gliel’ha consigliato? Pare di no, e ora di tutta quell’energia ho molta paura. Però ho visto che in gara c’è Nava, quindi nonostante la prestanza, attenzione in arrivo vocabolo tardo millenial/boomer, “multi tasking” del nuovo conduttore, continuerò a guardarlo, ma per calibrare dovrò mettere in agenda almeno un reality di gente che presentendosi dice “mi piace stare con il mio cane e mangiare pancake.”. Non ci saranno (forse) concorrenti di X Factor, ma per quelli c’è tempo, quindi ecco le uscite migliori di una settimana poco prestante e piuttosto fallimentare, che è settembre.
IL RISVEGLIO: ‘WHERE ARE YOU FROM’ DI TAURO BOYS FEAT. TUTTI FENOMENI
Mettiamo il ritorno dei Tauri ad aprire la giornata perché tutto Taurotape3, il loro terzo lavoro in studio, è arrivato senza fretta, per, certo, continuare un percorso, ma anche per fare sfoggio di una crescita. Qui un Machweo parecchio in forma fa splendere quella cupezza che viene così naturale al trio romano, che ci fa sempre intravedere ciò che li rende diversi, rispetto al resto della scena trap (nel caso avesse ancora senso parlare di trap), ma che, allo stesso tempo, alla voglia di essere capiti, si sottrae. Con Tutti Fenomeni, che con loro condivide l’arte rara del saper usare l’ironia senza cedere al totale nichilismo, le cose vengono sempre benissimo, perché si colgono reciprocamente al volo e creano uno spettacolo divertentissimo nel suo essere dark.
LA PAUSA CAFFÈ: ‘MANY TIMES’ DI DIJON O ‘UNDER THE SUN’ DI CUCO
L’artista emergente alt-pop sperimentale Dijon pubblicherà il suo album di debutto entro la fine dell’anno,e questo è il singolo che lo anticipa. Un singolo quasi ostico, che funziona con zero blueprint, e che a livello sonoro gira, si arrota su se stesso dal momento in cui prende il via, permettendo a Dijon di camminare su una linea sottile tra fluidità e caos. L’ultimo singolo, invece, del ventitreenne pop-rock Cuco, dal titolo aratissimo di Under the Sun, è un ibrido di influenze che fondono la strumentazione psichedelica con il suo stile marcatamente ma non parodisticamente messicano, che fa sì che intrecci con eleganza estrema un verso spagnolo così, out of the blue, senza che risulti pretestuoso. La traccia funziona come un film ben realizzato, con una forte delineazione delle sezioni e un finale che lascia desiderare di vedere di più.
PRANZO: ‘HOLD ME IN THE MOONLIGHT’ DI GOODY GRACE E ‘FVCK NOSTALGIA’ DI ALESSIA LABATE E BEATRICE QUINTA
Nello stesso modo in cui una canzone come Circles di Post Malone prende le moderne melodie pop e hip hop e le traduce, le reinventa in un nuovo genere, così questo singolo di Goody Grace Hold Me In The Moonlight suona fresco e immediato, ma con una forza da alta gradazione alcolica che si nasconde dietro una parvenza innocua (per citare i poeti, ‘sembra acqua ma è grappa’). Alessia Labate e Beatrice Quinta, invece, sono tutto ciò che dobbiamo pretendere di avere, nella scena italiana, perché si mantenga vivida e non polverosa. Dicevamo prima dell’ironia, ed è cosa che sanno maneggiare molto bene, con i giusti cedimenti alla sfrontatezza che pochi e poche ancora osano. Fvck Nostalgia è divertente, è sexy, è immediato, ma non è il compito fatto a tavolino, bensì il frutto del lavoro di chi si immette spontaneamente nel corso del nuovo pop di questi tempi, che ha come riferimento “largo” Dua Lipa, e che, soprattutto, ha come caratteristica quella di non nascere più a tavolino, replicando repliche di altre copie, ma dalle teste e dalle mani di chi, poi, mette pure tutto il resto.
APERITIVO: ‘SAD GIRLZ LUV MONEY’ DI AMAARAE FEAT. KALI UCHIS O ‘LONTANO’ DI VOODOO KID ED ETT
C’è tutta la potenza afro-pop Amaarae e l’imponenza di Kali Uchis, bigger the Colombia. Le loro voci che sono velluto, si fondono in un pool di armonie eteree, e, tenute insieme dalla produzione futuristica di Afrobeats, raggiungono nuovi luoghi, diventando, di conseguenza, nuova materia. Questo nuovo pezzo di Voodoo Kid ed ETT accompagna perfettamente gli ultimi bagliori d’estate e l’arrivo dei gialli e dei marroni d’autunno. A metà tra nostalgia e vigore, sul tappeto sonoro elettro-pop di Daykoda, che evoca subbugli emozionali, i due ci raccontano di quando lasciarsi è, davvero e non per fare i Bilancia passivo-aggressivi, la cosa migliore.
PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: ‘PHONE BY MY EAR’ DI SAGUN E CARL STORM
La scorsa settimana, il produttore lo-fi con sede in Nepal Sagun e l’artista svedese Carl Storm hanno collaborato per un nuovo EP, Solitude, che sembra pronto per la colonna sonora di quelle nottate di social media in cui scrolliamo e ignoriamo il sonno. Sebbene creata da due artisti fisicamente lontani l’uno dall’altro, questa straordinaria traccia Phone By My Ear suona in modo devastantemente intimo, che cerca quasi di nascondere la sua sensibilità pop in un viscoso r&b. Bellissima creatura dei tempi moderni, splendidi e spaventosi.
BONUS INSONNIA: ‘TUXEDO’ DI TROYAMAKI FEAT. NXFEIT
Se non riuscite a dormire, giustamente preoccupati per questa incombente Libra Samson, buttatevi nella conoscenza di Troyamaaki, che m’è stato presentato come “iridescente cantastorie di questa nuova scena hyperpop italiana”, ed in effetti lo è. Il suo multiverso va affrontato di petto, senza freni a mano, e l’impatto, come accade con le cose che stanno totalmente fuori dal coro, sarà fortissimo. Ma mai come ora tutto è giusto, tutto è pronto per un po’ di cassa dritta e cuore che pompa.
Nella foto in alto: Voodoo Kid e ETT, foto di Silvia Violante Rouge
La playlist 12H di WU curata da Carlotta la trovate anche su Spotify, qui sotto il player
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