VANESSA ICAREG – SENZA TRUCCO NON C’È INGANNO
Il make up non è solo uno strumento al servizio della bellezza, ma può diventare maschera per una nuova identità, un mezzo trasformativo in grado di farci viaggiare nel tempo, in maniera atemporale
di Alessandra Lanza
All’incrocio tra i mondi partoriti dagli artisti cinesi e giapponesi che popolano i fumetti e i canoni di bellezza medievale, tra i viaggi futuristici e le fiabe nordiche più spaventose, tra la storia dell’arte e quella del teatro ci sono le visioni di Vanessa Geraci, in arte Icareg, rielaborate e traghettate nella realtà grazie al potere del make up. Nata nel 1989 a Milano, origini siciliane, ha la fortuna – e la maledizione, nell’Italia del lavoro – di essere dotata di un corredo genetico che la fa sembrare più giovane: quasi ironico per una persona che grazie al proprio dono artistico potrebbe invecchiare e ringiovanire a piacimento.
Quando hai scoperto il make up?
Da bambina. Cercavo di trasformare con la penna le Barbie e le facce delle modelle sui giornali e osservavo sempre mia madre truccarsi. Farla diventare una professione è stato quasi un caso: ero in metropolitana e ho visto una pubblicità sui laboratori di trucco di scena dell’Accademia della Scala. Ho pensato che scoprire il lato più teatrale del make up potesse essere interessante, e in qualche modo coerente con il liceo artistico che stavo per terminare. Ho superato il test d’ingresso e sono entrata, carica di curiosità. Me ne sono innamorata.
La Scala, un battesimo del fuoco!
In quegli stage ho truccato ballerini e cantanti lirici, imparato a fare il make up dei personaggi di carattere, dall’ubriacone al vecchio, utilizzare le protesi, gli effetti speciali, ho studiato la storia del teatro, del costume, delle acconciature. È stato bellissimo e mi ha fornito un approccio diverso da quello di colleghi che hanno frequentato scuole più improntate al mondo editoriale e della moda, e mi piace che traspaia dai miei lavori.
Come sei arrivata alla moda?
È stato un percorso lungo. Terminato il corso ho cominciato a collaborare con fotografi per la tv, per finte paparazzate ai VIP in stile Uomini e Donne. Ho fatto il trucco per i bambini alle feste di compleanno, serate di face painting, lavorato nel porno, finché ho capito che l’ambiente che più avrebbe potuto rappresentarmi dal punto di vista creativo era la moda. Forse il teatro avrebbe potuto darmi sbocchi diversi, ma solo se avessi seguito le compagnie in giro per il mondo. Oggi sento che sono riuscita a fare della mia passione un lavoro vero e proprio: posso speri- mentare molto e vengo capita sempre di più.
Quanta libertà ti lasciano sul set?
Nei lavori commerciali la libertà non è mai massima: ci sono art director a cui puoi dare un suggerimento e un’interpretazione, partendo da un concept che non è il tuo, come accaduto di recente per una campagna di Desigual, in cui abbiamo trasformato la modella in una sirena antropomorfa su richiesta di cliente e art director. Altre volte fotografi e stylist mi cercano per collaborazioni: in quel caso posso partire da zero con la mia visione.
Negli equilibri sui set quanto conta il make up artist?
Dipende. A volte trovo persone super gentili e collaborative, altre quelli che pensano che sei più giovane del dovuto e ti trattano male. L’Italia è ancora in parte un Paese per vecchi, soprattutto rispetto all’estero dove affidano anche ruoli importanti ai giovani perché credono nella loro creatività. Per fortuna non capita così spesso, oggi il più delle volte hanno visto i miei lavori e mi danno fiducia, proponendomi cose inerenti al mio immaginario.
Quanto aiuta Instagram?
Molto. Il mio problema è che sono molto riservata e poco abile nelle PR, quindi i social mi hanno aiutato a espormi e a far conoscere il mio lavoro. Anche all’estero, da cui mi chiamano sempre più spesso.
Parlando di immaginario: da dove attingi?
Ho moltissime influenze, dall’arte alla natura, su internet scopro dei mondi. Come tutti spazio e faccio approfondimenti specifici. A volte mi imbatto in oggetti particolari, un paio di ciglia possono ispirare un’intera cromia. E poi ho una bella biblioteca e un ragazzo appassionato di riviste di nicchia giapponesi. Faccio ricerca quasi ogni giorno, a volte perdendomi nelle mie derive: mi nutro costantemente di immagini da svariate provenienze, e poi cerco di tradurre questi codici alla mia maniera, trasferendoli nel mio lavoro. Di recente ho fatto alcune foto in cui indosso un abito rosa in pizzo, sembro una meringa. Sono arrivata tramite siti cinesi alla categoria porno “Sissy”, che indica quegli uomini con il fetish dei vestiti da bambole: un’esasperazione enorme che li rende inquietantissimi. Mi hanno colpito molto, così ho comprato uno di quegli abiti e mi sono fatta fotografare.
Quando ti definisci soddisfatta di un lavoro?
Quando dopo tanto tempo lo guardo e penso sia ancora bello, che funzioni. Quando è atemporale.
C’è qualcosa che non si può fare con il make up?
Non può mutare ed evolvere da solo. Per questo ci vuole ancora, per forza, una tecnica digitale.
Per belle apparire bisogna soffrire?
Dipende dal tipo di bellezza che intendi. Quella “canonica” oggi è sofferenza fisica, eccome, tra operazioni, punture, ma anche emotiva… Per me la bellezza non deve essere sofferenza, è un modo di essere, di porsi, anche una questione di fiducia in se stessi: se non sei perfetto ma hai una bella energia, se sei gentile e cordiale, anche quella è bellezza.
Qual è la cosa più straordinaria che il make up permette di fare?
Creare personaggi ed entrare in contatto con la loro narrativa. Puoi trasformarti e diventare quell che vuoi, giocare, definire la tua identità. Ha un potere trasformativo.
E il tuo sogno più grande?
A livello di carriera inserirmi in un contesto più vasto, riuscire a lavorare a livelli alti anche all’estero. Poi il sogno più grande è essere una persona completa e in pace, sentirmi in equilibrio.
Nella foto in alto: Vanessa Icareg; in questa pagina: alcuni dei lavori di Vanessa
Dello stesso autore
Alessandra Lanza
CONTENTS | 7 Novembre 2024
IL FENOMENO SOBER CURIOUS
CONTENTS | 17 Ottobre 2024
‘ONIRONAUTICA’ DI LUDOVICA DE SANTIS
CONTENTS | 9 Agosto 2024
ORTIGIA SOUND 2024, LE FOTO
CONTENTS | 22 Luglio 2024
NEXTONES 2024, LE FOTO
CONTENTS | 9 Luglio 2024
LOST 2024, LE FOTO