SOGNO O SON DESTO?
Il sonno divide. Da un lato c’è chi è disposto a investire tempo e denaro in device, integratori e rituali pro quality sleep. Dall’altro chi si sveglia all’alba per rendersi produttivo ed efficiente sin dalle prime luci, rinunciando al riposo
di Marzia Nicolini
C’è chi lo idolatra e rincorre e chi lo sacrifica senza rimpianti e, anzi, con grande convinzione. Parliamo del sonno. Da sempre legato alla nostra salute psicofisica e al nostro benessere complessivo, nel 2025 è un vero e proprio campo di battaglia tra due fazioni opposte: da un lato gli adepti dello “sleep maxxing”, pronti a investire in ogni possibile tecnologia, integratore, cuscino ergonomico o rituale che prometta di migliorare la qualità del riposo; dall’altro i sostenitori della produttività estrema, per cui la sveglia all’alba è un mantra da seguire con stoico rigore. Entrambe le visioni, apparentemente inconciliabili, disegnano un panorama che riflette le nostre personali priorità contemporanee.
Per i cultori del sonno, lo sleep maxxing sta diventando una vera e propria filo- sofia di vita, con tanto di inviti dopo cena declinati in favore di tranquille serate tra le mura domestiche, abbassando le luci e silenziando il caos. Cosa sapere di questa tendenza virale? Questo fenomeno celebra il riposo come una pratica rigenerante da curare in ogni singolo dettaglio. Per chi lo abbraccia, il sonno rappresenta un vero e proprio investimento sulla propria salute fisica e mentale (e sulla propria longevità). Dai letti, cuscini e guanciali super ergonomici, progetti per garantire il massimo comfort, alle tecnologie indossabili come smartwatch e anelli smart, capaci di monitorare i cicli del sonno e fornire feedback precisi, la missione è solo una: dormire meglio, dormire di più. Ecco spiegato il boom di dispositivi di ultima generazione come Oura Ring, un gadget wearable amatissimo dalle star americane e, ci scommettiamo, sul punto di esplodere ben presto anche da noi. Non finisce qui: lo sleep maxxing include una miriade di rituali, dai bagni caldi con sali di Epsom prima di coricarsi alle meditazioni guidate da ascoltare a letto. E non mancano i rimedi olistici come tisane e oli essenziali relax, oltre ai vari integratori di melatonina e magnesio. «Dormire bene è la base per una vita equilibrata», afferma l’esperto di benessere e autore Matthew Walker, nel suo libro best seller Why We Sleep. Secondo Walker, il sonno è uno dei fattori più importanti per la salute, capace di influenzare il nostro umore, la memoria e la nostra aspettativa di vita.
Non dimentichiamoci dell’altro “team”, i super mattinieri, per i quali produttività ed efficienza vengono prima di tutto. Per queste persone la sveglia all’alba è un motivo di vanto. Il concetto di produttività mattutina non è certo una novità, ma negli ultimi anni si è trasformato in una tendenza che combina autodisciplina e ricerca dell’efficienza. Nomi noti come Barack Obama e Tim Cook, CEO di Apple, si svegliano regolarmente alle 4:30 del mattino per dedicarsi alla lettura delle email e all’allenamento, passando per la meditazione e il planning della giornata. Questo approccio, spesso associato alla filosofia del 5 AM Club lanciata dal coach americano Robin Sharma, si basa sull’idea che le prime ore del mattino siano le più produttive e che anticipare il risveglio consenta di ottenere un vantaggio competitivo. L’efficienza viene così vista come un simbolo di determinazione e successo. «Le ore prima dell’alba sono magiche», ha dichiarato l’imprenditrice Arianna Huffington, che combina la sveglia anticipata con un momento di meditazione per iniziare la giornata con energia e chiarezza mentale. Tuttavia, questo stile di vita richiede un prezzo da pagare: ridurre le ore di sonno può comportare un accumulo di stanchezza e un aumento dello stress a lungo termine.
Ad accomunare queste due filosofie è una sola necessità: dormire meglio. Che siano otto ore o quattro, il riposo dev’essere di qualità. Su questo punto sembrano essere tutti d’accordo. E la scienza conferma: dormire bene è indispensabile per mantenere alte le nostre performance, fisiche e mentali, oltre che per “ripulire” il nostro cervello, in un processo che si ripete notte dopo notte. Anche i mattinieri più convinti, come Barack Obama, sottolineano l’importanza di andare a letto presto per garantire almeno sei ore di riposo. «Non si tratta di dormire meno, ma di ottimizzare il tempo», ha commentato l’ex Presidente americano.
Che siate insonni cronici alla ricerca della routine rilassante perfetta o irriducibili fautori del mantra “poca teoria, molta pratica”, il messaggio è chiaro: il sonno è una risorsa preziosa, da non sottovalutare. Forse, aggiungiamo noi, varrebbe la pena essere meno estremisti nell’approccio al riposo notturno, mettendosi in ascolto del proprio corpo e imparando a spegnere la luce invece che fare binge watching di serie tv quando tutti i segnali indicano che siamo tanto, tanto stanchi.
Nella pagina a fianco: foto di BizE-Ton da Pixabay
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