PERCHÉ UN ORTO URBANO A MILANO
Timberland ha inaugurato presso Base a Milano il suo spazio di urban greening, che stazionerà nel cortile dello spazio di via Bergognone almeno fino al prossimo agosto e sarà aperto a tutta la cittadinanza
di Enrico S. Benincasa
Lo scorso 16 ottobre ha debuttato a Base il progetto di Urban Greening di Timberland, un’iniziativa del brand americano volta a sensibilizzare le comunità cittadine sull’importanza del verde e della sostenibilità anche in contesti urbani come quello milanese. All’interno del cortile dello spazio di via Bergognone è stato creato un orto urbano – di cui vi avevamo parlato qui – con la collaborazione di diversi partner, tra cui Cascina Bollate e la rete Bella Dentro. Unitamente all’opening di questa nuova area aperta a tutti, Timberland ha lanciato un programma di workshop e incontri cominciati lo scorso 19 ottobre e che caratterizzeranno le giornate di sabato 26 ottobre e sabato 2 novembre (a questo link il calendario completo e la possibilità di iscriversi ai vari eventi).
Il progetto rientra all’interno delle attività di Nature Needs Heroes, la nuova campagna global di Timberland che ha debuttato il 5 settembre: «È una campagna che non ha protagonisti modelli, ma persone che fanno qualcosa nel mondo della sostenibilità. Timberland è in prima linea in questo campo dal 1973, anno della sua fondazione», ci spiega Giorgio D’Aprile, Marketing Director EMEA di Timberland, intervenuto insieme a Marianella Cervi, Head of Sustainability and Responsability EMEA del brand americano, alla presentazione dell’orto urbano. È lei stessa a raccontarci come sono stati scelti i partner di questo progetto: «Scegliamo sempre realtà che condividono i nostri valori a 360 gradi. Nel caso di Base, per esempio, è venuto tutto naturale, è un hub importante per Milano e ci può dare un valore aggiunto che è generabile solo con l’unione delle nostre forze con le loro. Tra gli altri ci sono alcuni che abbiamo conosciuto grazie alle iniziative che abbiamo fatto negli ultimi anni in città».
Il progetto di urban greening rimarrà negli spazi esterni di Base fino ad almeno agosto 2020. Una piccola oasi verde, un hub che vivrà per chi ne vorrà usufruire e che in primavera darà il meglio di sé con la fioritura delle tante piante presenti. Un posto dove lavorare, leggersi un libro, bersi un caffè o semplicemente rilassarsi. L’orto urbano di Base è uno dei tanti progetti creati in questi giorni nelle varie nazioni europee, tra cui spicca quello realizzato a Londra: «È un progetto particolarmente interessante perché la capitale inglese è stata recentemente nominata National Park City ed è la prima città al mondo a ricevere questo titolo – spiega Marianella Cervi – è un modo per far sì che si creino i presupposti per investire nel verde anche in contesti urban e Timberland è tra gli sponsor che supportano questo progetto. A Londra il progetto di Nature Needs Heroes sarà legato appunto a questa novità: ci sarà un palazzo recuperato nella zona est, scelto insieme a uno dei nostri heroes, il rapper Loyle Carner, che verrà rigenerato e restituito alla città in un’ottica green e sostenibile».
Gli heroes sono uno dei motori di questo rinnovato approccio di Timberland su questi temi. Al momento sono 12, provenienti da tutte le parti del mondo e promotori di idee e iniziative interessanti riguardanti i temi ambientali: «Stiamo già lavorando sugli heroes del futuro – spiega Giorgio D’Aprile – abbiamo già scelto alcuni della SS20 e stiamo iniziando lo scouting per quelli della FW successiva. Perché li cambiamo? Perché vogliamo raccontare ogni stagione storie diverse e interessanti e invitare il nostro pubblico, attraverso i social e le iniziative nei nostri 700 negozi in Europa, a diventare parte attiva di questo processo, aiutandoci a individuare storie e realtà con cui collaborare».
Oltre a Loyle Carner, tra i primi 12 heroes c’è anche Timothée Boitouzet, giovane e promettente architetto francese che, non soddisfatto dell’impatto che avrebbe potuto dare in questa professione, ha deciso di rimettersi a studiare e diventare un chimico per creare Woodoo, una startup che ha dato vita a una nuova tipologia di materiale in grado di cambiare le prospettive in tantissimi campi. Alla base di tutto c’è il legno, come ci spiega Timothée: «Prendiamo tipologie di legno poco usate come il pino, la betulla e il pioppo a cui sostituiamo una molecola chiamata lignina con un polimero. Questo processo fornisce al materiale incredibili qualità di resistenza e leggerezza, rendendolo semi-trasparente e resistente al fuoco e alle intemperie. Può essere utilizzato in tantissimi ambiti, dalle costruzioni al design». Si tratta quindi di una sorta di “legno aumentato”, in grado di sostituire materiali più inquinanti e meno sostenibili. I primi utilizzi concreti di Woodoo nel settore dell’arredamento per interni sono previsti già per il 2020, mentre il materiale debutterà nel settore automobilistico nel 2022.
L’impegno di Timberland su questi temi prosegue anche nei prodotti, dove si cerca sempre di alzare l’asticella della sostenibilità: «Gli standard che ci siamo dati sono alti, ma saranno entry level rispetto a quelli che ci daremo per i prossimi anni – racconta Marianella Cervi – ci chiediamo continuamente cosa possiamo fare di più: dal prossimo anno, per esempio, introdurremo una gomma di origine totalmente naturale e certificata FSC». Un impegno che continua anche sul territorio, e che potrebbe coinvolgere nuovamente Milano, come ci anticipa Giorgio D’Aprile: «Non posso svelare troppo, ma con il Comune ci sono in ballo diversi progetti e vedo che c’è sensibilità riguardo al tema. Si sta cercando di capire come trasformare alcuni spazi da trasformare in aree verdi e di come migliorare quelle già esistenti».
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