SONO TORNATI I TACOS
Lo street food messicano per eccellenza torna a spopolare grazie a nuove aperture che abbandonano le licenze tex-mex per la tradizione. Si parte da Milano, ma i tacos sono arrivati anche a Verona, Torino, Napoli e nella capitale
di Simone Zeni
La cucina messicana non è certamente nuova nel panorama della ristorazione nazionale. Se per qualche decennio, specialmente nelle grandi città, alcuni ristoranti hanno proposto abbondanti porzioni di riso, fagioli e carne macinata piccante, negli anni le catene focalizzate sui piatti del Paese centroamericano si sono diffuse a macchia di leopardo, toccando anche molteplici comuni con un numero di abitanti decisamente inferiore. Ne sono un esempio Mexicali Cantina and Grill e Calavera Fresh Mex, che si dedica soprattutto ad aree di forte passaggio come aeroporti o centri commerciali (non a caso a Milano sorge all’interno di CityLife Shopping District).
Quella tipologia di proposta però raramente consiste in una cucina rispettosa della tradizione messicana, piuttosto si tratta di tex-mex, ovvero la cucina “occidentalizzata” dalle influenze texane, ricca di nachos e salse, ma totalmente priva di pesce. I tacos, ovvero tortillas – delle piccola piadina – realizzate con farina di mais o di frumento e riempite con vari golosi condimenti, sono dunque uno street food già molto familiare ed apprezzato dagli estimatori di cibo etnico, ma solo recentemente il Bel Paese si è avvicinato ai sapori messicani più autentici. Dopo il tentativo lungimirante di Al Mercato Taco Bar, che ha interrotto la sua attività prima del tempo, a Milano questo trend è esploso proprio negli ultimi mesi, con tante nuove aperture. Indubbi i vantaggi, ormai aspetti fondamentali per il consumatore moderno: rapidità di consumo, sapore del prodotto, costi contenuti. Caratteristiche che, in questo nuovo approccio, vengono nobilitate dall’impiego di materie prime di qualità.
Alessandro Longhin, già noto tra i foodies per i progetti The Botanical Club, Champagne Socialist e Forno Collettivo, ha inaugurato in Porta Ticinese il suo Chihuahua Tacos, mentre in zona Moscova i tacos si bevono con il mezcal da Agua Sancta. Altra recentissima inaugurazione quella di Tacos BM, la taqueria firmata Bésame Mucho, il ristorante di autentica cucina messicana in piazza Alvar Aalto. Qui sono periodicamente proposti tacos d’autore, realizzati da chef di certa notorietà. Il primo è stato Cesare Battisti del Ratanà, che è stato capace di inserire nella propria ricetta persino un pizzico di ‘nduja. Aperitivo con taco anche nel superposh Canteen, ristorante del gruppo Luca Guelfi Company. In zona Sempione ci sono quelli artigianali di Santo Taco e persino un tempio meneghino della carne, La Griglia di Varrone, ha inserito nel proprio menu un irresistibile tris di tacos: uno ripieno di Black Angus con guacamole, l’altro di stracciatella con pimentos e acciuga del Cantabrico e l’ultimo di entrañas con salsa teriyaki.
Non sono da meno nell’offerta di tacos le altre grandi città. A Roma si possono trovare, assieme ad altri classici messicani, da La Cucaracha, dove a prepararli è la chef Diana Beltran, autrice del libro Messico per Gribaudo. Sempre nella capitale, nel quartiere Monti, si consumano affiancati da un cocktail o da birra fresca da Tacos Beer. Scendendo ancora un po’ lungo lo Stivale, troviamo due interessanti indirizzi a Napoli: Tiki Tacos al Vomero, con varianti come Al pastor, con pescado e affiancati da tante golosità; Taco’s, nella vicina Piazza del Gesù Nuovo, i cui goduriosi dischetti farciti (ma anche burritos e nachos) sono diventati in poco tempo molto apprezzati perché perfetti anche per una pausa pranzo al volo. A Torino c’è invece Taco Bang, format di locali minimali e piuttosto spartani con ampia scelta di ripieni. Il brand è in piena espansione e nella città sabauda si contano attualmente quattro punti vendita.
In Veneto è impossibile non fermarsi a Verona per un morso da Tacos & Creams, indirizzo più che essenziale negli arredi, quasi spoglio, in cui tortillas, pimientos, fagioli e cipolla la fanno da padroni. Insomma, dopo l’egemonia di bowl e pokè degli ultimi due anni, pare proprio che questo sia il momento del taco. Una tendenza che sta giù facendo da traino ad altri classici della cucina di strada made in Mexico. Su tutti il burrito: dosi XXL da Mayby Margaritas y Burritos nella capitale, mentre a Milano è attivo da una manciata di giorni Burrito Loco, dark kitchen di cucina messicana che opera servizio di delivery in esclusiva con Deliveroo. Non mancano nemmeno interpretazioni creative come Fusho, il sushi burrito che a Milano conta già tre store.
Articolo pubblicato su WU 98 (ottobre novembre 2019). Segui Simone Zeni su Facebook
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