I LIBRI DI WU – DISINTEGRAZIONE, VINCENT RAYNAUD
L’esordio di Vincent Raynaud, ‘Disintegrazione’, è un incontro a metà strada tra un album dei Nirvana e le opere letterarie di Hubert Selby Jr.
di Orazio Labbate
Disintegrazione di Vincent Raynaud (il Saggiatore, traduzione di B. Alessandro D’Onofrio) è un romanzo sfrenato, pazzesco, indomabile che – come se si rigenerasse pieno di forza pagina dopo pagina – si dimostra un parto pirotecnico in bilico tra le letterature di William S. Burroughs e quelle di Hubert Selby Jr. È come se, inoltre, i testi di In Utero dei Nirvana si unissero paradossalmente a quelli imperterriti dei Massive Attack.
Questo ritmo pieno di elettricità sintattica (i punti scompaiono e il fraseggio segue una sua musica scatenata) permette al romanzo di essere un esperimento di letteratura sui generis assai raro e prezioso. A dare territorio narrativo fertile alla bravura stilistica di Raynaud è la storia frenetica. Il protagonista è Tristan, un ragazzo parigino – specie di Rimbaud devoto alla vera musica – il quale vede davanti a sé un futuro obbligato e programmato. Il conservatorio e una carriera da percussionista classico. Senonché, dentro una capitale francese nel pieno degli anni Settanta in cui le droghe e la sregolatezza imperano al meglio, l’incontro con un certo tipo di musica più selvaggia (dal rock al punk) gli permette di compiersi come persona e come musicista. Di trasformarsi nel giusto demone della musica. Diverrà il batterista impazzato di un gruppo punk pieno di autenticità artistica. Ma il cambiamento cosa produrrà nel suo spirito e nella percezione della realtà dei valori?
“Per Tristan essere rock non è un uniforme che ci si infila o uno stile di vita da adottare, è una cosa in cui ci si lancia corpo e anima, il corpo prima dell’anima, è per questo che sul palco si prende dei rischi non necessari, per questo che sottopone il suo corpo a esperienze radicali, la resistenza alla stanchezza, alla tensione, a eccessi di ogni genere, ma Tristan […] non esibirebbe mai dei buchi nelle braccia come un Gesù Cristo fuori di testa deciso a morire giovane, no, se ha voglia di provare è per sentire, capire, viaggiare, il suo corpo è giovane e in buona salute.”
Con Disintegrazione Vincent Raynaud ci consegna un esordio tanto letterario da imprimersi nel lettore con la forza di un impulso elettrizzante. Uno stile madreperlaceo, tutto doppi fondi e contro ogni genere di facile punteggiatura o catalogazione. Non è difficile, pertanto, credere di trovarsi davanti a una via di mezzo immaginifica tra una serie tv cult come Vinyl di HBO e un film scatenato e insieme autentico come il prezioso Whiplash.
VOTO: 8,5/10
Disintegrazione
autore: Vincent Raynaud
traduzione: B. Alessandro D’Onofrio
editore: Il Saggiatore
pagine: 376
prezzo: euro 24
Precedentemente su ‘I libri di WU’:
‘La luna di miele di Mrs. Ripley’ di Shirley Jackson
‘Quando abbiamo smesso di capire il mondo’, di Benjamin Labatut
‘Il nipote di Wittgeinstein’, di Thomas Bernhard
‘La scrittura del disastro’, di Maurice Blanchot
‘L’altro’, di Thomas Tryon
‘Traffici con l’aldilà’, Alfred Goblin
‘La quercia di Bruegel’, Alessandro Zaccuri
‘La carne’, Emma Glass
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