‘HOUSE OF GUCCI’ E LA CRONACA NERA SOPRA LE RIGHE
Ridley Scott (Il Gladiatore, Alien) torna dietro la macchina da presa per dirigere un cast stellare composto da Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Salma Hayek e Al Pacino in ‘House of Gucci’, uscito il 16 dicembre nelle sale italiane, raccontando la vicenda che ha portato all’uccisione di Maurizio Gucci, qui interpretato proprio da Adam Driver
di Davide Colli
Con due film ben differenti, The Last Duel e House of Gucci, a distanza di un paio di mesi l’uno dall’altro, l’84enne Ridley Scott intraprende un discorso di smitizzazione del cinema classico.
Con il primo ad essere rivisitato era il peplum hollywoodiano, trasformato in un Rashomon (la stessa storia vista da tre punti di vista diversi) con tematiche fortemente attuali. La declinazione scelta per il secondo, partendo dalla base della crime story basata su un evento di cronaca nera reale, appare meno scontata, certamente più divisiva, ma ancor più radicata alla contemporaneità.
Scott prende in prestito stilemi e convenzioni della serialità televisiva odierna, in primis dalle produzioni targate Ryan Murphy, esasperando il tutto fino all’inverosimile, diventando parossistico persino confrontato con i prodotti audiovisivi a cui attinge. Il cast attoriale di House of Gucci è decisamente la maestranza che maggiormente sposa questo approccio: accanto a un calibrato Adam Driver, ormai feticcio del regista, c’è un’esplosiva Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani mai così a suo agio col proprio corpo e, al tempo stesso, ingabbiata in una caricatura tra l’italiano e il russo, a causa di un accento volutamente accentuato nella sua erroneità.
A spalleggiarla, sempre sullo stesso piano forzato, ci pensano Jared Leto e Al Pacino, rispettivamente Paolo Gucci e Aldo Gucci. Il primo in particolare, emblema di tale modus operandi, unisce la propria metamorfosi totale per merito del trucco posticcio all’improbabile e cacofonica parlata adottata, rendendo tale interpretazione tra le più irresistibili degli ultimi anni. Queste stelle, all’apparenza lasciate a briglia sciolta, che addobbano una serie di immagini asettiche e prefabbricate, intenzionalmente prive di ogni calore o impronta, delineano la chiave di lettura principale di House of Gucci.
Gucci è un brand con occhio sempre aperto al profitto, dentro il quale ormai non vi è più nessun membro della famiglia che gli dà il nome. Con il susseguirsi dei 158 minuti di House of Gucci, le strampalate e monodimensionali figurine che compongono tale stirpe scompaiono davanti al pubblico, che rimane a fissare sul grande schermo la spietata vuotezza di un’industria al potere, che poi altro non è che quella cinematografica statunitense contemporanea. Una sbiadita copia della Hollywood di un tempo.
Nella foto in alto: Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani in ‘House of Gucci’
Dello stesso autore
Davide Colli
CONTENTS | 18 Novembre 2024
JOEY VALENCE & BRAE AL BIKO MILANO
INTERVIEWS | 16 Settembre 2024
PAVEMENTS – UN’ALTRA VIA
CONTENTS | 12 Settembre 2024
BIENNALE 81 – LA PREMIAZIONE
CONTENTS | 5 Settembre 2024
BIENNALE 81 – QUEER DI LUCA GUADAGNINO
CONTENTS | 2 Settembre 2024
BIENNALE 81 – MARIA DI PABLO LARRAIN