LA LA – SCOTTISH PRIDE

Emersa dalla fertile scena elettronica scozzese, La La – al secolo Lauren Andrew – si è rivelata una dei prospetti più entusiasmanti degli ultimi anni, per quanto riguarda la musica house. Resident dell’iconico FLY – club di Edimburgo – La La nel suo cv elettronico di tutto rispetto vanta una Boiler Room, un Mixmag Lab e una collaborazione periodica con la leggendaria Rinse FM: la sua linea artistica però non traspare solo dai suoi mixati a base hi house freschissima. La La cura infatti l’A/R e la direzione di Brand New, la sua label che pubblica produzioni unicamente di artisti e nell’autunno 2022 ha fondato Sounds As, la sua seconda etichetta. Costantemente in tour – e presenza fissa nelle lineup dei principali festival europei e grandi club ibizenchi – l’artista ha fatto visita a Milano, al civettuolo Apophis Club di via Merlo a Milano – lo scorso mese per i dieci anni della Wilson Records del nostrano Fabio Monesi. L’abbiamo intervistata dopo la serata e questo è quello che Lauren ci ha raccontato.

Partiamo parlando della tua gig all’Apophis, per il decennale di Wilson Records. Com’è andata la serata?
Ho adorato lo show a Milano: it was class! Dopo il mio set, io e Fabio siamo finiti a suonare in back to back a fine serata. Il fantastico team di Apophis si è preso cura di me e mi ha coccolato, mentre il pubblico era molto ricettivo e preso bene, cosa ci ha permesso di sbizzarrirci in console. È sempre bello venire in Italia: è uno dei primi Paesi che mi ha accolto per le mie gig all’estero e per questo mi sentirò sempre in debito.

Sei chiamata a suonare in club e realtà molto diversi, dal Printworks di Londra al Circoloco. Qual è il tuo processo di selezione del tuo mixato?
In ogni mia esibizione vado sempre sul sicuro, anche se non pianifico il mio set traccia per traccia. Per quanto riguarda la mia selezione in quanto a dischi, la regola che seguo è che non mi porto dietro nulla da cui non sia ossessionata. Poi, tutto il resto è molto circostanziale. I fattori che mi influenzano? Il mio umore innanzitutto, e poi ciò che mi è rimasto in testa in quel particolare periodo. E ovviamente, anche il Paese o la venue in cui sto mi sto esibendo.

Abbiamo visto i tuoi scatti e la tua bella intervista per Fred Perry e il magazine di End. Qual è il tuo rapporto con la moda?
Direi che i miei gusti in fatto di moda sono molto simili a quelli musicali: prevale l’eclettismo. Adoro in particolare lo streetwear: mi permette di sentirmi a mio agio, sia durante i set sia mentre sono in viaggio. Si tratta di un qualcosa che mi ha sempre contraddistinto, e che è stato un punto fermo per me nel corso degli anni. Credo che, all’inizio della mia carriera, questo fosse per me un modo per mimetizzarmi tra i maschi, pur rimanendo me stessa.

Quali sono le tue tendenze della moda preferite che sono intrinsecamente legate alla musica nel corso degli anni?
Il mio senso della moda è come quello musicale; mi piace quello che mi piace, non si è una questione di “generi musicali” o di particolari categorie fashion. Trovo che sia la musica sia la moda siano un modo per esprimersi senza parlare ed è una cosa che mi piace tantissimo.

Che consiglio daresti a una giovane dj che vuole intraprendere una carriera musicale?
Non mollare, mai! Se questo è qualcosa che ti appassiona veramente, prima di tutto fallo per te stessa. E poi mettiti a cercare e trovare ossessivamente nuova musica, e lavora per migliorare le tue skill da dj. Ormai sono dieci anni che suono nei club, e direi che ce ne sono voluti sette per fidarmi completamente del mio orecchio e a forgiare un sound che mi distinguesse e rendesse unica, che è sempre stato il mio obiettivo. E poi: sii semplicemente te stessa, nessuno può farlo meglio di te!

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